• Pubblicata il
  • Autore: Luca
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Un regalo indimenticabile - Imperia Trasgressiva

Premetto che questa storia è assolutamente vera (tranne i nomi) vissuta circa un mese fa.
Da tre mesi circa mi vedo con una donna con la quale ho un rapporto splendido, anche se un pò particolare. Sì perchè lei si chiama Luisa, ma io devo chiamarla Padrona Luisa. Diciamo che sono il suo schiavo e ogni volta che ci vediamo diamo sfogo ai nostri desideri, mai troppo violenti o dolorosi però subendo da lei ogni tipo di perversione. Padrona Luisa ha 43 anni (io ne ho 27), un fisico modellato da ore e ore di palestra, capelli lunghi neri come la pece, unghie lunghe ed affilate, sguardo penetrante, un culo favoloso messo in risalto da gambe altissime. Non ho mai fatto sesso con lei, non me lo permetterebbe mai, ma ogni volta riesco ad avere più di un orgasmo grazie alle sue pratiche di sottomissione. Lo scorso fine novembre Padrona Luisa mi chiamò al telefono ordinandomi di tenermi libero per la sera del giorno successivo per andare da lei. Il giorno successivo coincideva con il mio compleanno e Padrona Luisa lo sapeva. "Domani è il tuo compleanno, schiavetto mio, non è vero? Ho un bel regalino per te, vieni qua alle 22:00, capito?". "Sì Padrona Luisa, sarò puntuale" risposi e riattaccò il telefono.
Le ore che separarono la telefonata all'appuntamento furono interminabili, non passavano mai, chissà che regalo doveva farmi, non sapevo se esserne contento o se dovevo preoccuparmi. Comunque tutto questo non faceva altro che accrescere l'eccitazione e il desiderio di scoprirlo.
Finalmente la sera seguente arrivò, ero eccitatissimo, pronto a mettermi in ginocchio davanti a lei in attesa di un suo ordine. Giunsi davanti al suo portone alle 22:00 esatte e suonai il campanello. Passò quasi un minuto prima per veder aprire la porta e sentire al citofono "Entra verme!".
Arrivai davanti a lei, era magnifica, indossava lunghi stivali neri fino alle cosce con tacchi vertiginosi, minigonna e bustino in pelle sempre neri e un frustino in mano. "Vieni schiavo merdoso, oggi è la tua festa e meriti un trattamento speciale". Mi condusse in sala e mi ordinò di spogliarmi.
"Mettiti in ginocchio verme". Mentre lo facevo mi arrivò una frustata violenta sulle natiche. Un colpo decisamento doloroso, Padrona Luisa mi sembrava più cattiva del solito. Mi legò i polsi dietro la schiena e mi mise una benda sugli occhi. "Allarga le gambe stronzetto" mi disse. Mi mise qualcosa intorno alle palle ed intorno al cazzo in modo da sentirmeli tirare, due pinzette ai capezzoli e un collare al collo. Una, due, tre .......venti frustate energiche mi arrivarono ancora sulle natiche mentre il cazzo mi si stava indurendo anche perchè lo sentivo tirare insieme alle palle. Mi costrinse a baciare e leccare gli stivali obbligandomi a leccarli anche sotto nella suola e a succhiare i tacchi come se fossero dei cazzi. "Adesso basta, è arrivato il momento della sorpresa, andiamo". Mi tirò per il collare costringendomi a camminare in ginocchio. Mi condusse nella stanza attrezzata per ogni tipo di trattamento. Ero bendato ma ormai conoscevo bene la sua casa e capivo dove mi stava portando. Entrammo e mi fece sdraire pancia i sù su un lettino, i polsi furono slegati ma immediatamenti ancora stretti ma dietro la testa, le caviglie legate agli angoli del lettino. Ero immobilizzato, non vedevo niente, capezzoli e palle sempre stretti da pinze e cordicelle. Passò qualche istante, poi sentì qualcuno che saliva sul lettino. All'improvviso una tirata dolorosa alle palle mi fece urlare e subito dopo mi sentì schiaffeggiare il cazzo con una certa violenza. Cresceva in me un pò di paura mista ad eccitazione. Qualcosa mi veniva strusciato sulla faccia, non capivo, era un indumento o qualcosa di simile, ma si sentiva anche qualcosa di consistente al di sopra. Tutto ciò mi veniva sfregato sulla faccia delicatamente fino a posarsi sulla mia bocca. "Lecca verme e indovina cos'è" disse imperiosamente Padrona Luisa. La sua voce mi giunse da dietro, quindi sul lettino non poteva essere lei. Spalancai la bocca e leccai cercando di capire. Sentivo un odore particolare, inebriante e a poco a poco ciò che stavo leccando lo sentivo aumentare di volume sebbene c'era la stoffa che impediva di capirne la natura. "Allora stronzo che non sei altro, hai capito cosa si nasconde lì dentro? Guarda che questo è il tuo regalo e se non capisci di cosa si tratta sarai punito severamente e non metterai più piede in questa casa, capito?". L'oggetto misterioso ormai non era più tale, avevo intuito cosa stavo leccando e non sapevo se esserne schifato o soddisfatto di tale sorpresa. La mia bocca venne liberata dall'oggetto misterioso. "Allora?". Risposi con un pò di paura:"E' un cazzo". "Bravo schiavo di merda, hai vinto la sorpresa" disse Padrona Luisa. Sentì dei movimenti sul lettino e pochi istanti dopo i miei occhi furono liberati e potei vedere ciò che rappresentava la sorpresa. Il mio regalo di compleanno di Padrona Luisa era un trans dalla bellezza esagerata. "Ti presento Carmen" disse Padrona Luisa. Stava in piedi sul lettino con le gambe intorno al mio corpo. La prima cosa che notai fu senz'altro l'enorme arnese che teneva in mezzo alle cosce in una situazione di semi erezione, veramente imponente, un corpo sinuoso arricchito da due tette prorompenti. Il viso era stupendo, esageratamente femminile, capelli biondi, occhi scuri e labbra carnose. Indossava solamente un bustino nero con reggicalze che metteva in risalto il bellissimo seno e calze nere che avvolgevano due gambe lunghissime. "Ciao vermiciattolo" disse Carmen, "Ora sei tutto mio, fammi vedere la troia che c'è in te". Detto questo mi presentò un piede davanti alla bocca. "Lecca, leccalo bene". Mi diedi da fare, cercando di leccare meglio che potevo il piede avvolto dalla calza girando la lingua tra le dita. Mi accarezzò il viso energicamente con il piede, scese sul collo, mi torturò i capezzoli, sempre con il piede, ormai martoriati dalle pinzette fino a posizionarsi sul mio cazzo massaggiandomelo mentre mi fissava negli occhi e con un leggero sorriso. Si chinò e si sedette sul mio petto dandomi un ulteriore frecciata di dolore ai capezzoli. Avevo il suo cazzo davanti a pochi centimetri dal mento. Si avvicinò ulteriormente posando la cappella sulle labbra "Su troia fammi vedere come lo succhi bene" disse Padrona Luisa. Lo presi in bocca ed iniziai a spompinarla. Sinceramente avevo spesso sognato di avere un rapporto con un trans, ma non ho mai avuto il coraggio di dirlo a Padrona Luisa e finalmente grazie a lei ho la possibilità di vivere anche questa esperienza, poi se il trans in questione è un gran bel pezzo di gnocca come Carmen, bellissima e soprattutto dotata, posso ritenermi molto fortunato.
Il suo cazzo iniziò a crescere spaventosamente facendosi largo dentro la mia bocca, inoltre Carmen sollevandosi sulle ginocchia me lo spinse dentro ulteriormente iniziando a pompare. Più volte ho dovuto lottare contro gli sforzi di vomito perchè Carmen mi stava scopando in bocca arrivando spesso in gola e non potevo indietreggiare la testa. Molte volte Padrona Luisa mi obbligava a fare pompini ai suoi falli di gomma prima di prenderli in culo insegnandomi a succhiarli con passione. Ogni tanto sfilava il cazzo dalla mia bocca per farmi leccare le palle. Avevo davanti ai miei occhi una visuale spettacolare, leccando le palle di Carmen prendendole e succhiandole in bocca, il mio naso veniva in contatto con la base del suo ormai gigantesco cazzo dritto come un palo che mi copriva il volto, al di sopra di questo vedevo svettare il seno prosperoso con i capezzoli tesi ed il suo sguardo che trasmetteva eccitazione e cattiveria nello stesso tempo. Il mio cazzo stava scoppiando, in piena erezione e Padrona Luisa notandolo disse "Guarda guarda, a questa troia piace davvero tanto il cazzo, si sta eccitando come una cagna, guai a te se godi". Carmen si alzò e girandosi mi mostrò il suo culo bellssimo e chinandosi si mise quasi a sedere sulla mia faccia. "Leccami il culo puttana, fammi sentire la lingua, voglio sentirla dentro" disse Carmen. Presi a leccarla intorno al buchetto, era fantastico, dopo pochi tocchi di lingua si schiuse come una rosa facilitandomi il compito di leccarlo dentro. Padrona Luisa mi liberò le caviglie dal lettino, ma le fisso ad altre corde appese al soffitto. Tramite un meccanismo a carrucole mi sentì alzare le gambe tirandomele verso il busto. Ora mi trovavo con le ginocchia sopra di me con le gambe divaricate e Carmen sempre accovacciata sulla mia faccia. Mi arrivarono diversi colpi di frusta sulle natiche, alcune delle quali colpendo in pieno palle e uccello e poco dopo finalmente le mie parti intime furono liberate da ogni costrizione e successivamente anche le pinze dai capezzoli, fu un dolore allucinante che mi costrinse ad urlare e subito rimproverato da Padrona Luisa.
Carmen si alzò con il culo bagnato dalla mia saliva e girandosi mi disse che il servizio di bidet non era stato male e scese dal lettino. "Adesso cara la mia troietta ti apro perbene questo tuo culo troppo stretto" sentenziò Carmen allargandomi le natiche con le mani. A dir la verità il mio buco è abbastanza abituato a ricevere falli di diverse dimensioni grazie a Padrona Luisa, la quale spesso e volentieri mi sodomizza durante i nostri incontri. Dopo una spalmatina di lubrificante, Carmen risale sul lettino dandosi un'ulteriore menata al suo cazzone nonostante sia bello dritto e pronto a penetrarmi con violenza. Avevo le gambe completamente divaricate ed il culo leggermente sollevato anche grazie all'inserimento di un cuscino sotto di esso. La luccicante cappella di Carmen puntò il mio culo e spinse un poco, indietreggiò per poi entrare per pochi centimetri. Carmen mi fissava negli occhi e strizzando un occhio indietreggiò di nuovo per poi affondarlo dentro quasi per intero facendomi urlare per il dolore. Iniziò a pompare prima piano poi sempre più velocemente ed in profondità, il dolore ormai scomparve lasciando posto a sensazioni mai provate prima. Sentivo dolore solo quando la sua cappella veniva in contatto con il fondo del mio retto, ma ad ogni mio lamento Padrona Luisa mi zittiva ed incitava Carmen ad affondare sempre più energicamente il suo cazzo dentro di me. I colpi si susseguivano a ritmo forsennato e ad ogni affondo mi sentivo spostare all'indietro e sentivo sbattere le sue palle sulle natiche e capivo che ormai il mio culo stava accogliendo tutto quell'enorme pezzo di carne. Mani e gambe furono slegate e un ordine perentorio di Padrona Luisa mi obbligò a girarmi per mettermi nella posizione più adatta per essere trattato come una vera troia. Mi fecero scendere dal lettino e messo alla pecorina in terra su un tappeto a gambe aperte con il culo per aria e la testa che doveva toccare in terra. Le mani mi furono legate dietro alla schiena e Padrona Luisa mi presentò davanti alla mia bocca un suo stivale ordinanandomi di leccarlo. Appena iniziai l'operazione Carmen riprese a pomparmi il culo entrandoci dentro con estrema facilità causa l'inculata precedente. Mi sentivo aperto completamente, il suo cazzo andava avanti ed indietro dandomi sensazioni magnifiche. Entrava ed usciva per poi rientrare completamente in tutta la sua lunghezza mentre il mio cazzo era sempre dritto pronto ad esplodere. Le palle di Carmen sbattevano contro le mie, le sue mani mi stringevano i fianchi e Padrona Luisa la incitava a sbattermi sempre più violentemente mentre alternava i suoi stivali lucidi davanti alla mia bocca per essere baciati. Fu un tempo interminabile, un'inculata prolungata che non finiva mai, poi Carmen uscì dal mio culo lasciandolo per qualche secondo completamente aperto, sentivo l'aria entrare ed uscire fino alle viscere. Mi ordinò di alzarmi e tremolante venni messo in piedi a novanta gradi con la testa bloccata in una gogna di legno. Padrona Luisa mi mise un preservativo sul cazzo sempre in tiro dandomi qualche colpetto sulle palle prima di attaccarci dei piccoli pesi ordinandomi di aprire bene le gambe. Attendevo che Carmen riprendesse ad incularmi quando invece una violenta frustata arrivò sulle mie natiche. Ne seguirono altre e non vi dico la sensazione che provavo sentendo le fitte che ogni colpo mi provocava insieme al leggero fastidio che percepivo all'interno del mio culo causa la profonda penetrazione da Carmen. Nel frattempo Carmen era venuta davanti a me e preso per i capelli mi infilò il suo cazzone in bocca. Era caldissimo e il pensiero che fino ad un attimo fa stava dentro il mio culo lo leccai con grande passione. Quando Padrona Luisa pensò sia sufficente, Carmen sfilò il cazzo dalla mia bocca per incularmi di nuovo. Rientrò in me senza un minimo sforzo e riprese a pomparmi con la stessa foga di prima e mi sorpresi dalla consistente resistenza che Carmen esibiva, era veramente unica. Dopo diversi minuti Padrona Luisa mi fece un'altro bel regalo. Mi si presentò davanti con allacciato in vita un fallo mai visto prima durante i nostri incontri. "Lo vedi cara la mia troietta? Questo bel giocattolo non l'ho mai usato per te perchè pensavo che il tuo culo non fosse pronto per lui, ma credo che oggi sia arrivato il momento giusto. Carmen ha aperto la strada, io l'allargo". Era un fallo nero morbido non lungo ma spaventosamente grosso. Avevo paura ma nello stesso tempo desideravo averlo dentro di me. Padrona Luisa me lo fece leccare, riuscivo a malapena a prendere in bocca la sola cappella e Carmen continuava a sbattermi. Pochi istanti dopo arrivò il momento di provare nuove sensazioni, Padrona Luisa disse a Carmen di lasciarle il posto e senza nemmeno un minimo di lubrificante (tanto il mio culo ormai era più che viscido) puntò l'arnese sul mio buco spingendolo dentro senza fermarsi. Mi fece male all'inizio e dissi di smettere ma Padrona Luisa contrariata dal mio rifiuto mi sgridò e continuò il suo lavoro. Il dolore lentamente diminuiva ma sentivo le pareti del mio retto tirate al massimo, avevo paura ma stavo godendo come una vera troia. Rimase ferma dentro di me per qualche istante dando il tempo al mio culo di abituarsi ad un'apertura mai provata prima per poi iniziare a scoparmi. Il dolore delle frustate, i pesi che ciondolando mi davano dei strattoni alle palle, il fastidio all'interno del culo per la paradisiaca inculata di Carmen e il dolore per la dilatazione successiva di Padrona Luisa mi stavano inebriando e non capivo più nulla. Carmen mi si ripresentò davanti ordinandomi di spompinarla scopandomi in bocca. Ero pieno, mi sentivo spaccare il culo e la mia bocca lavorava per dare piacere a Carmen che ormai era pronta ad esplodere tutto il suo nettare. Si masturbava toccandosi con l'altra mano anche il suo buchetto per aumentare l'eccitazione e quando prese la mia testa con entrambe le mani spingendo il suo cazzo fino in gola capii che stava per venire. Un primo fiotto caldo e cremoso mi andò direttamente in gola, ne seguirono altri copiosi all'interno della bocca e sentivo Carmen che urlava dall'orgasmo. "Bevi troia, mandala giù tutta, guai a te se ne perdi solo una goccia" disse Padrona Luisa con un certo affanno dovuto al lavoro che stava facendo dietro di me. Tutto il suo sperma fu ingoiato e fu un'esperienza nuova graditissima. Continuai a leccare il cazzo di Carmen per pulirlo mentre Padrona Luisa iniziò a masturbarmi e ci volle poco per arrivare ad un orgasmo mai provato prima. Sempre con il fallo dentro il mio culo Padrona Luisa mi sfilò il preservativo pieno del mio seme e uscendo un attimo dal mio retto me lo svuotò tutto dentro per poi continuare ad incularmi. Furono gli ultimi due tre minuti di una scopata indimenticabile e dando gli ultimi decisi colpi Padrona Luisa mi disse "Buon compleanno puttana".
Si sfilò dal mio culo per portarsi davanti alla mia bocca per un ultima leccata. Sentivo il sapore del mio sperma e parte del quale stava per colarmi dal culo ancora spalancato e desideroso di cazzo. Carmen vide che una parte del mio seme stava scendendo giù per una coscia, lo raccolse con il suo cazzo e mi ordinò di leccarlo. Ero esausto, Carmen e Padrona Luisa si abbracciarono e si complimentarono a vicenda per il successo della mia festa. Fui liberato dalla gogna e privo di energie e dolorante mi venne ordinato di sistemarmi, vestirmi ed andarmene, ma non prima di ringraziare Padrona Luisa per lo splendido regalo e ringraziare Carmen per aver vissuto un'esperienza unica e meravigliosa. Quella notte non riuscii a dormire per il dolore al culo ma ero felice, quella sensazione di sentire ancora il cazzo di Carmen e il fallo di Padrona Luisa dentro di me mi eccitava. Da allora ho continuato a vedere Padrona Luisa come sempre, anche se non è più come prima. Carmen non l'ho più vista e credo che Padrona Luisa non voglia più darmi ulteriori regali, dovrò aspettare forse il prossimo compleanno, chissà, comunque mi manca tanto.

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12/01/2005 10:49

gigi

beato te magari la farei io

08/10/2005 11:54

me

ma vaffanculo!

08/10/2005 11:54

me

ma vaffanculo!

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