• Pubblicata il
  • Autore: Matteo
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Rosa la vanitosa - Imperia Trasgressiva

Era tutto organizzato per trascorrere una piacevole serata.
Rosa aveva a disposizione la casa di una sua amica che era andata in vacanza all'estero e avevamo deciso di sfruttare l'opportunità.
Oltretutto in quei giorni cadeva il compleanno di Rosa e ne avremmo approfittato per festeggiare a modo nostro.
In sintesi pizza da asporto da consumarsi in casa tra una scopata e l'altra.

La telefonata di mio cugino Salvatore, camionista palermitano purosangue, giunse inaspettata perchè senza tanti preamboli, come era nel suo stile, mi annunciò che era di passaggio a Bologna e aveva bisogno di parlarmi.

Mi venne un'idea. Telefonai a Rosa e le spiegai la situazione. Lei era molto restia ad accettare ma infine concordammo che io e Salvatore (che lei non conosceva) saremmo arrivati da lei e avremmo cenato insieme.

Salvatore con i suoi quasi 100 kg per 170 cm scarsi faceva scomparire la sedia su cui seduto consumava la pizza insieme a me e Rosa.
Mio cugino sapeva che avevo un'amante da alcuni anni e sapeva anche che si trattava di una donna molto passionale per cui non aveva mosso obiezioni alla proposta della pizza in casa di un'amica.

Finita la pizza (e la bottiglia di Chianti) passammo nel salottino per brindare con il Prosecco fresco che avevo portato.
Rosa stava molto sulle sue e si vedeva che era infastidita dalla presenza del cugino siciliano.

Dopo il brindisi le diedi il mio regalo.
Rosa aprì il pacchettino e le si illuminarono gli occhi quando vide il completo intimo della Perla che le avevo preso.

Le dissi con malizia "Dovresti provarlo subito"

Lei tentennò ma io insistetti "Via non essere timida, sarà come presentarsi in costume da bagno"

Rosa, che non resisteva alla tentazione di vedere come le stava. andò a cambiarsi nella stanza da letto.
Rapidamente dissi a mio cugino di aiutarmi a fare spazio spostando il tavolino e la poltrona in modo che al centro della salotto restasse solo il grande tappeto.
Spensi le luci lasciando che l'ambiente fosse illuminato solamente dalla luce della strada e attendemmo Rosa che entrò poco dopo .
Un vero schianto. Il reggiseno a balconcino faceva fatica a contenere le sue tette e il filo del perizoma le spariva completamente in mezzo alle chiappe sode. Il colore azzurro era in splendido contrasto con la sua pelle abbronzata.

Salvatore era sulla poltrona ed io sul divano di fronte a lui. Rosa volteggiò fra di noi come una modella mettendosi in bella mostra.

Per ringraziarmi si chinò a baciarmi. La strinsi a me e con delicata decisione la spinsi ad inginocchiarsi sul tappeto.
Lei mi guardò stupita ma poi, effetto del vino o del regalo o dell'atmosfera, accucciò a terra.

Dopo un attimo, senza far caso a Salvatore, aveva il mio cazzo duro in bocca.

Mio cugino non stette a guardare. Si spogliò e si diede da fare subito per scoprire dove era finito il filo del perizoma.

Rosa sembrò gradire le attenzioni della lingua di Salvatore che dopo un po si alzò e reclamò la sua parte.

Rosa capì subito e si girò verso di lui.
"Oh!!" la sentii dire quando si trovò davanti al naso la nerchia di Salvatore. Qualcosa che somiglia vagamente ad un cotechino.
Da gran pompinara qual'è non si scoraggiò e anche se non riusciva ad infilarsi il cazzo di Salvatore in bocca iniziò a leccarlo sapientemente.

Non credo che Rosa si dimenticherà mai di quella sera. Quando Salvatore la inculò rimase quasi paralizzata dal dolore.

Voleva divincolarsi ma quel porco di mio cugino non le diede scampo.
La schiacciò sotto il peso dei suoi 100 kg e le ruppe, letteralmente, il culo.

Fummo molto egoisti quella sera io e mio cugino.

Più che pensare al godimento di Rosa ci divertimmo a fotterla in tutti i modi.

Infine le sborrai in faccia e sfinito mi sedetti ad osservare,
Salvatore era una vera bestia.
Continuava ad impalarla in ogni bucco e a menarle dei violenti colpi col suo enorme cazzo.

Rosa era sfinita ma lui non sembrava pago.

Infine si sedette sul petto della poverina che si trovò completamente immobilizzata con il cazzo enorme che le slargava la bocca.

Rosa cercò di protestare facendo capire che faceva fatica a respirare, ma non valsero i suoi lamenti.
Allora cercò di divincolarsi ma Salvatore. che dopo tutto era un camionista per giunta siciliano, le afferrò i capelli e tirandoli con forza le fece aprire la bocca.
Poi, insultandola in dialetto stretto e quasi incomprensibile, la costrinse a bere la sborra.

Rosa, mi confessò poi, che era rimasta quasi soffocata dall'enorme quantità di sperma colloso.

Salvatore soddisfatto dichiarò che avrebbe preso il completino di Rosa per ricordo della serata.

In cambio diede a Rosa un assegno che la ripagò abbondantemente della perdita.

Lei ci comprò della biancheria intima che, vanitosamente, sfoggia per me.

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