• Pubblicata il
  • Autore: Matteo
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Rosa la dispettosa - Imperia Trasgressiva

Con la storia "Goccia di sudore" ho raccontato come è iniziata la mia relazione con Rosa.
Siccome il nostro rapporto prosegue da qualche anno, voglio parlare di qualche episodio che ricordo volentieri.

Rosa è una donna che mette appetito (sessuale intendo) solo a vederla camminare.
Le mie attenzioni cominciarono a concentrarsi sul suo culo bello sodo e tondo.
Lei, però, non mi sembrava molto accondiscendente. Visto che io insistevo sull'argomento con parole ed opere (come ne avevo l'occasione le infilavo un dito su per il buchino) mi disse che avrebbe provato a farsi inculare per dimostrarmi il suo amore ma che sapeva che ne avrebbe ricavato un gran male e nessun piacere. Mi confessò che aveva provato in un paio di occasioni (oltretutto con cazzi molto più modesti dei miei 20 cm) e le esperienze erano state per niente piacevoli.
Alla prima occasione propizia, eravamo in un albergo discreto e pulito, dopo che Rosa aveva goduto abbondantemente con il cazzo nella figa, iniziai a baciarla sul collo e sulle spalle e, spingendola delicatamente con i miei 82 kg per 188 cm di altezza, la feci distendere sul ventre.
Per ricordarle la promessa le lubrificai per benino il buchetto con la lingua che spinsi ben dentro il suo corpo.
Rosa sembrava attendere il momento cruciale con lo stesso spirito del paziente che sta in posa per l'iniezione: immobile e timorosa.

Quando iniziai a spingere la cappella contro il buchino sentii che si dilatava appena.
Rosa mi pregò di fermarmi ed io attesi pazientemente che lei si abituasse all'intruso.
Dopo quasi un minuto di immobilità affondai il mio cazzo, che era durissimo, per un paio di cm.
A quel punto dovetti tappare la bocca di Rosa con la mano perchè i suoi gemiti di protesta stavano diventando delle grida di dolore.
La tenevo immobilizzata sotto il mio corpo cingendola con entrambe le braccia. Avevo davvero timore di farle male.
Stavo per rinunciare all'idea quando mi venne il sospetto cche il suo impedimento fosse più di carattere psichico che fisico.

Ebbi un'illuminazione.

Sempre tenendola stretta con la morsa delle mie braccia le sussurrai "Pensa se quel gran cornuto di tuo marito ti vedesse adesso con un bel cazzo piantato nel culo"

Sapevo che Rosa detestava il cornuto che considerava un inetto e scansafatiche.

Quelle parole furono "L'APRITI SESAMO" del culo di Rosa.

Il mio cazzo scivolò dentro nel buco con una facilità impressionante, iniziai a pomparla come un invasato. Vidi Rosa diventare rossa di godimento, sentii il suo buchetto caldo avvolgermi tutto il cazzo e il caldo umore del suo piacere fuoriscire dal suo ventre.

Dovetti continuare a tapparle la bocca per smorzare le sue grida di piacere.
Dopo una serie di orgasmi estrassi il mio cazzo e glielo misi in bocca. Rosa con avidità mi ripulì l'asta rendendola lucida.
Come sempre non perse una goccia della calda sborra che le scaricai in gola.

Accarezzandole il volto sudato le sussurrai "Pur di fare un DISPETTO a quello stronzo ti sei presa 20 cm di cazzo duro su per il culo"

Ancor oggi, dopo anni di intensi rapporti, per farle capire che ho voglia di incularla le chiedo
" E tuo marito come sta?"

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