• Pubblicata il
  • Autore: Siometta Trav
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Operaio di giorno, mignotta di notte!!! - Imperia Trasgressiva

La storia che vi sto per raccontare è un po’ intricata ma sicuramente tanto originale quanto vera. Mi chiamo Simone ho 24 anni e vivo da circa 4 anni al nord Italia e sono gay e amo travestirmi da donna Con precisione non so quando mi sono accorto di essere gay, sta di fatto che ne ho sentite tante su come ci si diventa, come ad esempio ho sentito dire che c’è chi ci nasce e chi ci diventa dopo un trauma subito da bambino. In effetti qualcosa è successo quando avevo solo 10 anni. Mia madre si è sposata quando era ancora adolescente, è rimasta incinta di mia sorella a 15 anni e mio padre all’epoca ne aveva appena 20 ed era senza lavoro. Poi 5 anni + tardi, sono nato io e nel 1990, quando appunto avevo 10 anni, mia sorella 15 e mia madre 30 anni, accadde una cosa molto spiacevole nella mia famiglia. Mio padre è sempre stato un poco di buono, ma tirava fuori un grande cuore quando si trattava di noi figli. Torniamo al racconto. Era d’estate, io da pochi giorni avevo terminato le scuole elementari e a settembre sarei andato alle medie, era una domenica e visto l’assenza di mio padre in casa x motivi di lavoro, mia madre portò me e mia sorella dai mie nonni in campagna a circa 1h di auto. La sera si fece tardi e i mie nonni ci chiesero di rimanere lì a dormire, ma mia madre si rifiutò perché il giorno dopo doveva andare a lavorare e non poteva prendere ferie. Così verso le 22:30 ripartimmo per casa. Poco dopo la partenza mi addormentai sul sedile posteriore e mi risvegliai quando sentì un grosso baccano. La strada che bisognava percorrere era piuttosto buia e isolata. Quando mi svegliai vidi una cosa agghiacciante, mia madre e mia sorella erano sotto le grinfie di 8/10 uomini intenti a stuprarle. Evidentemente non si accorsero della mia presenza. E quando quello scempio terminò uno di loro disse a mia madre che doveva dire qualcosa a mio padre. Come detto prima, mio padre era un poco di buono ed evidentemente aveva fatto qualche torto a qualcuno poco raccomandabile. Al vedere certe scene, mi impietrì senza sapere cosa fare. Mentre loro stavano per scappare passò di lì per caso una pattuglia dei carabinieri che arrestarono alcuni di loro, gli altri qualche giorno dopo. In quei momenti feci finta di continuare a dormire, mentre i carabinieri ci aiutarono. In sostanza feci finta di non aver visto niente. Da quel giorno ogni volta che mi guardavo allo specchio pensavo a ciò che avevo visto, e mi iniziava a farmi schifo vedermi come figura maschile. Nel frattempo, mia madre e mia sorella subirono dei forti shock e mia madre rifiutò per un periodo di tempo la presenza di mio padre. Nel settembre successivo le cose iniziarono a ritornare poco alla volta alla normalità. Mia madre e mia sorella tornarono alle loro cose quotidiane cercando di dimenticare, mio padre tornò a casa con la voglia di ricominciare una nuova vita, ma il lupo cambia il pelo ma non il vizio e così dopo che mia madre lo scoprì a fare altre magagne lo cacciò definitivamente da casa divorziando. Intanto inziai ad andare alle medie e dopo il primo anno di conoscenza con gli altri compagni di classe, al secondo anno feci il secondo passo verso l’omosessualità. Alle medie strinsi l’amicizia con Paola la mia amica di banco che al secondo anno (1991/92), nel periodo di carnevale, invitò tutta la classe a fare una festa in maschera a casa sua. Io le dissi che non sapevo cosa indossare e non avevo tanta voglia di andarci, anche perché gli altri ragazzi della classe non avevano molta stima nei mie confronti per via di mio padre. Lei invece mi voleva bene e mi disse di andare lo stesso e al vestito ci avrebbe pensato lei. Così andai a casa sua ,che tra l’altro abitava vicino casa mia, aveva un vecchio vestito di arlecchino del fratello + grande, ma mi andava stretto e così mi chiese se mi avrebbe fatto piacere vestirmi da donna, io ci pensai un po’ su e accettai. Era la prima volta che indossavo abiti femminili. Lei mi preparò per benino, tanto che non sembravo + io, ma una ragazzina, mi guardai allo specchio e vidi in me un’altra persona, mi sentivo bene in abbigliamento da donna. Quando gli altri si presentarono e mi videro, chiesero a Paola chi fossi rispondendo che ero sua cugina, nessuno mi riusciva a riconoscere e così mi volli prendere gioco della classe e d’accordo con Paola svelai la mia identità solo alla fine della festa. Pensare che i compagni maschi della classe ci provavano. Mi facevano davvero ridere. La cosa poi era facilitata anche dal fatto che a quell’età avevo, e ho ancora, una voce molto fine quasi femminile e che distorcevo un pò, quindi tutti mi prendevano per una ragazza. Poi quando la festa terminò scoprì le carte e tutti rimasero a bocca aperta e andarono via con la coda tra le gambe per la presa in giro. Da quel giorno, in classe tutti mi chiedevano come avessi fatto e inziai a socializzare di + con gli altri. Terminate le scuole medie (estate 1993) ognuno prese la propria strada e mi persi di vista con Paola, anche perché lei si trasferì a Roma. Alle scuole superiori conobbi altre persone, tra cui Giorgio, di 1 anno + grande di me (era ripetente) e col quale studiavo insieme. Un giorno ero a casa sua ed eravamo soli (1995/96), e mi confidò della sua omosessualità, a quel punto anch’io uscì dal guscio dichiarandomi e dissi pure che mi piaceva vestire al femminile e mi chiese di provare a farlo per lui. Lo feci volentieri e una volta vestito, si avvicinò a me e disse:- Simone mi fai impazzire, da oggi sarai la mia Simonetta -, e ci baciammo come 2 avidi amanti, e lì ebbi il mio primo rapporto gay. Feci e mi fece tutto. Diventammo così amanti segreti, nonostante avessimo dei bei fisici e ci venivano le ragazze dietro. A Natale 1997 e quindi durante l’ultimo anno delle superiori Giorgio prese la patente e nel periodo di carnevale successivo decidemmo di travestirci da donna e andare a ballare in una discoteca poco fuori città che aveva organizzato balli in maschera. Durante la notte, ci divertimmo tantissimo e tornammo il mattino dopo. Era la prima volta che andavo in disco in abbigliamento femminile come anche la prima di uscire fuori città da donna. Terminati gli studi (1998), fui esonerato dal servizio di leva per problemi burocratici e mi lasciai con Giorgio. Dopo 2 anni di ricerche di lavoro nel 2000 lo trovai in una fabbrica del nord e prima di partire confessai a mia madre della mia omosessualità e dei rapporti avuti con Giorgio, ma non le ho mai detto e mai le dirò di quello che ho visto in quella notte di 14 anni fa. Mia madre all’inizio si fece di mille colori, pochi capì che ero maturo e che avevo tutto il diritto di vivere la vita che volevo. Così partì e trovai casa in affitto e vivevo da solo. La paga era quella che era e l’affitto e le spese anche, così dopo circa 6 mesi per arrotondare un po’ lo stipendio, iniziai ad acquistare abiti, calzature e quant’altro di femminile attraverso internet e tutti i venerdì sera, sabato sera e qualche volta anche la domenica sera, mi travestivo e andavo nei viali a battere, e divenni Simonetta, ricordandomi di come mi chiamava Giorgio ed ecco perché il titolo della storia. Dopo qualche mese, conobbi una collega di marciapiede, Tina un bel trans brasiliano col quale ho fatto conoscenza e divido l’appartamento, il quale mi ha anche insegnato qualche trucco del mestiere. Da circa 4/5 mesi per guadagnare qualcosa in + ho chiesto al capo di lavorare solo il pomeriggio e cioè dalle 14 alle 22, di modo che, quando esco da lavoro tutte le sere, o quasi, vado a casa e mi cambio e vado a battere fino alle 2/3 di notte insieme a Tina e appena riuscirò a fare un bel gruzzoletto, cambierò totalmente sesso e poi vedrò cosa mi riserverà la vita.

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12/09/2004 13:41

Giusy

Dimenticavo questa è la mia email, XXXXXXXXXXXXXXXX

12/09/2004 13:23

giusy

Ciao Simonetta,io mi chiamo giusy e sono una trav aspirante trans.Anche io sono del sud e volendomi trasferire nel nord volevo chiederti se potevi aiutarmi. Io cercherei qualcuno con cui condividere un ppartamento,ed inoltre vorrei iniziare a prostituirmi,magari puoi darmi qualche consiglio.Fammi sapere,ciao Giusy

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