• Pubblicata il 12/10/2005
• Autore: Novellino

In pineta - Imperia Trasgressiva

Sandali, shorts, t-shirt e zainetto: vado al mare, stamattina, ma prima mi vedo con Piero. Mi ha proposto di andare in pineta e non ho saputo dirgli di no… come al solito!

Sulla metro sono in tanti a guardarmi… bello! Mi fa sentire ancora più suo. Come sempre esco dalla stazione e lui si fa aspettare qualche minuto, mentre io ne approfitto per espormi al sole sul marciapiede bianchissimo; poi arriva, sorridente e compito, accosta e mi fa salire. Sembra sorpreso: devo avere azzeccato il look! Riparte, mi mette una mano sul ginocchio nudo mentre mi allaccio la cintura e al semaforo si gira a guardarmi con un’aria estasiata: “Sei bellissimo” mi dice, “davvero!”. Sorrido… con lui mi sento sempre lusingato… mi piace però! Mi avvicino… “Anche tu lo sei”, rispondo, e gli sfioro la guancia con le labbra.

Parliamo… è bellissimo stare con lui! Sento il desiderio salire e mischiarsi col suo e scopro ancora una volta quanto mi piace.

Finalmente la pineta. Si addentra per una stradina sterrata e si ferma in una radura. Spegne il motore… chiudo gli occhi mentre slacciamo le cinture di sicurezza e quasi immediatamente lo sento cingermi con le braccia… che bello! Lo abbraccio anch’io, lo stringo.. schiudo le labbra… al momento giusto la sua lingua mi penetra in bocca e mi possiede, mentre lui con una mano mi strizza un capezzolo e con l’altra mi accarezza la schiena. “Tesoro…” mi fa, “mi sei mancato…” “Lo so, ma ora sono qui!” “E sei sempre tutto mio?” “Si!” “Bene… allora adesso ti levi tutto, eh?””Si…” “ Poi scendi dalla macchina e vieni ad aprirmi la portiera…” “Si… mi tolgo anche i sandali?” “Si… devi restare proprio nudo” “Va bene!”. Ubbidisco… in un attimo sono nudo. “Che spettacolo!” mi fa, “Sei una favola… e adesso vieni ad aprire.”

Scendo. La sensazione di poter essere visto mi inebria, ma gli aghi di pino sotto ai piedi mi riportano alla realtà. Giro intorno all’auto e faccio quello che mi ha chiesto. Scende anche lui, prende un borsone da dietro, chiude l’auto e si avvia verso il fitto degli alberi. “Seguimi”, dice.

Camminiamo qualche minuto lungo un sentiero di terriccio sabbioso; c’è ombra e camminare scalzo è quasi piacevole. Ogni tanto si gira a guardarmi e sorride compiaciuto… gli piaccio e piacergli piace molto anche a me! Alla fine del sentiero c’è come un alcova: un cespuglio fitto che racchiude uno spazio semicircolare. Cartacce, preservativi… la solita scena. “Aspetta…”. Estrae dal borsone un telone cerato di buona qualità e lo stende in terra, coprendo il tutto con una specie di pavimento, e poi ci stende sopra un copriletto di cotone. “Bene!… adesso entra, inginocchiati e comincia a darti da fare!”.

Entrando lo sento togliersi i sandali. Mi inginocchio e mi giro verso di lui, guardandolo di sotto in su. Si sta togliendo anche i pantaloni, che sfila via insieme agli slip lasciandomi ballonzolare davanti agli occhi il suo sesso già duro. “Succhialo, adesso, dài… ti sfondo dopo” apro la bocca e ubbidisco, mentre lui, in piedi, in maglietta, mi blocca la testa con le mani e comincia a scopare mugolando e gemendo.

“Giù, adesso, girati e preparati bene… bello aperto, eh! Gambe larghe e culo alto… fatti scopare!”. Finalmente… ubbidisco all’istante e mi metto in posizione, mostrandogli il culo mentre anche lui scende in ginocchio. “Che bel culo… fammelo assaggiare!” Sento subito la sua lingua che già mi penetra, inzuppandmi di saliva… “Mmmmhhh… stretto e morbido… bellissimo… ti piace?” “Si… tanto… mi stai facendo venire una voglia…” “Di che cosa?” “ “Del tuo cazzo!” “Davvero?… Allora adesso prendilo, fatti sfondare… così!” Sento il suo glande sul buco, poi è un attimo… il solito doloretto e subito il piacere che mi dilaga nella pancia assieme al suo sesso… che bello! Inizia a scopare, spingendo e affondando aritmicamente. “Sei mio?” “Si!” “E ti piace?” “Si!” “Mmmmhhh… anche a me… e cosa vuoi adesso?” “Che mi scopi così… e così… e così… ahhh… sei stupendo… hai un cazzo bellissimo… si… continua, spingi… così…. Mmhhhhh…. Che bello… sfondami… siii… sono tutto aperto adesso… dai, riempimi… così… si… e poi voglio che mi godi addosso” “No… voglio venirti dentro” “Oohhh… si… amore… quando vuoi!” “Subito? “Se vuoi… mmmhhhh…. quando vuoi!” “Allora adesso. Non mi va di aspettare… eccomi, eccomi… VENGO!!!”.

Il suo seme schizza caldo, appiccicoso e viscido. Fiotti lunghi, umidi, caldi, che mi godo assieme ai suoi gemiti lui resta aggrappato ai miei fianchi per non sprecarne neppure una goccia. Poi ansimando si stacca, esce e il risucchio me ne fa colare un po’ sui testicoli… ne approfitto per prenderne un pò con le dita ed assaggiarlo… buonissimo!!

Lui si stende ed io ne approfitto per girarmi. Ce l’ha ancora duro, è irresistibile… mentre lui piano piano si rilassa glielo prendo delicatamente tra le dita e comincio a ripulirlo con la lingua, gustandone l’odore e il sapore. Cerco di non farlo sobbalzare, ma è sensibilissimo… ciononostante gli piace… finalmente mi mette di nuovo le mani sulla testa e ricomincia a guidarmi… “Puliscilo bene”, mi fa, “altrimenti non te lo ridò!”

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