BRUTTA MA PORCA - parte I - Roma - Imperia Trasgressiva

BRUTTA MA PORCA - parte I - Roma - Imperia Trasgressiva


Ero seduto su una panchina della metro - stazione Roma Piramide - e aspettavo il mio amico Lele per andare a Ostia Lido e rimorchiare sulla spiaggia. Come al solito, era in ritardo, ma a un certo momento una ragazza m'ha avvicinato.
- Ciao, sono Sabrina, la sorella maggiore di Lele. Tu sei Cesare?
Mi guardavo intorno per vedere se diceva a qualcun altro. Vabbe', m'ero fatto una canna poco prima, ma non stavo fuori e non capivo cosa volesse da me una ciofèca come quella. Non era solo brutta, era un cesso completo! Altissima, piallata, senza culo, sembrava che si fosse appena truccata per la festa di Halloween!
- Hey, mi senti? Sono la sorella di Lele!
- Scusa... sì sono io, Cesare...
- Ok, mio fratello è partito in macchina con una tipa verso Sabaudia e m'ha chiesto di scusarlo e di farti compagnia per tutto il pomeriggio...
- Grazie no... non devi disturbarti. Tra l'altro non mi sento manco bene... Penso che tornerò a casa... Comunque grazie, ciao...
- Eh no, caro... Lele m'ha dato mezza piotta e io ho annullato i miei impegni del pomeriggio, perciò tu adesso vieni con me, chiaro? Lo so che pensi che io sia brutta, ma ti garantisco che cambierai idea in fretta. Ne ho una fila di quelli come te...
Non so perchè ma ho accettato, forse mi intimidiva la sua sicurezza nel parlare, nei gesti, in tutto.
- Adesso andiamo nel mio "ufficio", va bene?
- Sì, non ho nulla da obiettare.
Dopo circa 5 minuti a piedi, siamo entrati in un palazzo di viale Marco Polo, saliamo alcuni gradini ed entriamo in un monolocale fatiscente. Sul campanello c'era scritto "SM TATUAGGI", sul momento ho pensato che "S" stesse per Sabrina, ma il cognome del fratello non cominciava per "M" e lei aveva le braccia senza tatuaggi. Boh, non ci capivo niente.
- Vado in bagno a cambiarmi. Siediti e non curiosare in giro.
- Va bene... e non avere fretta, farò il bravo!
Ho detto con ironia. Naturalmente invece ho ispezionato la stanza senza trovare niente sui tatuaggi. Non c'era manco un angolo cottura, solo un enorme letto, specchi ovunque e un inquietante armadio a muro che ricopriva un'intera parete. Mi sono seduto giusto pochi istanti prima che uscisse dal bagno.

CONTINUA

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